Oggi voglio parlarvi di questo legume umbro, che ho scoperto l’anno scorso al Salone del Gusto di Torino, purtroppo in quell’occasione non l’ho apprezzato giustamente, si sa in queste fiere si è sommersi da tante nuove cose che alcune te le perdi per strada, purtroppo!
 
L’ho ritrovata da Eataly, in uno dei miei tanti pomeriggi che diventano poi aperitivi e l’ho subito comprata per riassaggiarla e farla conoscere anche a voi. Questo tradizionale prodotto agroalimentare dell’Umbria  è stato coltivato da sempre sui terreni attorno al Lago Trasimeno e diffuso fino agli anni cinquanta, ma in seguito è quasi scomparso.
Grazie però alla collaborazione tra alcuni agricoltori, l’Università
degli Studi di Perugia e la Provincia di Perugia, si è riusciti a rilanciarne la
produzione.
La Fagiolina del Trasimeno si presenta come un piccolo legume simile al fagiolo, di forma ovale e policromatica: la gamma di colori varia dal bianco fino al nero, attraversando tutte le gradazioni di colore dal marrone al verde.
 
La Fagiolina del Trasimeno è stata riconosciuta ed inserita tra i Presidi Slow Food, come prodotto unico ed irripetibile, con caratteristiche specifiche molto particolari.
Slow food con questo progetto dei Presidi, ha deciso di intervenire direttamente sui prodotti meno conosciuti e apprezzati per salvarli e proporli sul mercato.
 
Insieme alla confezione c’è  un piccolo ricettario per gustare al meglio la fagiolina.
Io ho provato la ricetta più classica, quella che non altera per nulla il sapore di questo legume: ho sciacquato la fagiolina sotto l’acqua e l’ho fatta cuocere per 45 min. in acqua fredda. Una volta cotta, l’ho scolata e aggiunto olio sale e pepe a mio gusto.
Potete mangiarla così come contorno sfizioso oppure su dei crostini di pane integrale:
 
 
Che ne dite??
Alla prossima e bon appetit!!
 
ps: se volete altre info sulla fagiolina la mia amica Valentina ha scritto un articolo molto interessante qui